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Quando il lupo assaggiò la bambina di Arianna Papini

Questa mattina, sono entrata in libreria alla ricerca di un’ispirazione…

Mi sono diretta verso uno scaffale ed ho scelto (anzi, come sempre, mi sono fatta scegliere) dal primo albo che ha toccato il mio sguardo …

“Quando il lupo assaggiò la bambina” è scritto e illustrato da Arianna Papini, con cura, delicatezza e intensità.

Cappuccetto Rosso, in questa storia, è solo un ricordo antico, che spolvera la nostra memoria infantile, e resta lì, come una foto ingiallita di un lontano antenato, a ricordarci quale sia l’origine di tutto.

La lettura scorre fluida.

La scrittura, poetica, ricca di dettagli e particolari, coinvolge e “riempie”, occhi e cuore, con immagini fantastiche e metafore.

Il lupo non è il solito lupo. E’ cattivo, perchè solo.

La bambina non è indifesa, ma curiosa, attenta, indipendente.

Lei sceglie di allontanarsi da casa, non perchè glielo abbia chiesto qualcuno, non per raggiungere la nonna, ma perchè sente il bisogno di esplorare nuovi mondi, nuovi spazi.

Dunque, parte per una scelta personale.

Si lascia emozionare da ogni incontro e visione, si lascia attraversare, cercando (e trovando) un luogo per la pace, uno per il silenzio, uno per la musica, uno per la paura.

Lo sguardo del lupo è il luogo della paura, lei e’ annientata, si addormenta, e poi fugge via, corre verso casa. Torna, dopo aver fatto esperienza.

Ma anche il lupo si lascia cambiare da questo incontro, che fa largo al suo desiderio di essere amato. Forse, un giorno.

Un libro intenso, che fa riflettere sulle urgenze dell’uomo contemporaneo, sull’incontro con l’altro, sul confine tra bene e male, sul bisogno di essere amati.

Sull’amore che cambia, e salva.

Meraviglioso.

p.s. Arianna Papini è premio Andersen come miglior illustratore 2018.